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  • Vittorio A. Dublino

KEIRETSU

Il concetto di Keiretsu spiega anche il ‘senso di appartenenza’ che dimostrano i lavoratori nei confronti delle loro Aziende e il ‘senso di responsabilità’ che il consiglio di amministrazione ha nei confronti di tutta l’organizzazione: tutte le aziende e le persone coinvolte devono garantire la sostenibilità del business all’interno di una Keiretsu



Ieri sera ho rivisto Sean Connery in una sua grande interpretazione nel film “Sol Levante”; impersonava un ex ufficiale di polizia diventato un consulente antropologico culturale (di business: per la sua grande conoscenza della Cultura Giapponese) coinvolto in una delicata indagine operata della polizia di Los Angeles, per un  omicidio la cui scena del crimine si trovava nella sede americana di una importante multinazionale giapponese. Il film (la cui sceneggiatura è adattata dal romanzo di Micheal Crichton: Rising Sun) è molto interessante perché la sua trama evidenzia alcuni aspetti relativi alle tradizioni, alla mentalità e alle azioni orientali (in particolare proprie della Cultura giapponese) che influenzano anche il modo di fare e gestire il business dei giapponesi.


A questo punto citare un po’ di Storia è necessario.

Il sistema di governo societario del Giappone risale al 1600, ma fu spinto nel rinnovamento in seguito alla cosiddetta Rivoluzione Meiji operata dal governo giapponese nel 1866, dovuto all’influenza straniera e come inevitabile conseguenza della II seconda rivoluzione industriale. Queste prime formazioni corporative venivano definite ‘Zaibatsu’, che si potrebbe tradurre con una definizione vicina a quella di ‘monopolio’. Le Zaibatsu hanno iniziato la loro storia come piccoli raggruppamenti di piccole imprese a conduzione familiare che si sono formate nelle varie prefetture del Giappone per specializzarsi nei diversi bisogni commerciali della nazione. Con l’espansione dell’economia giapponese, le Zaibatsu sono  cresciute fino a diventare delle holding  societarie.

La restaurazione Meiji accelerò l'industrializzazione in Giappone, che portò alla sua ascesa come potenza militare entro l'anno 1895, con lo slogan "Arricchire il paese, rafforzare l'esercito". Le potenze economiche del Giappone hanno una grande influenza anche sul fattore industriale del suo paese. Economia e mercato hanno entrambi influenzato il modo in cui le persone hanno utilizzato il mercato come momento di crescita. La nazione del Giappone ha subito una trasformazione di massa che aiutato economicamente tutto il paese. Questa trasformazione ha avuto aiuto dalle nazioni occidentali per quanto riguarda la crescita industriale. Questo è importante per capire i fattori di innesco dei processi di rinnovamento e di crescita connessi alle nuove idee che sono venute fuori con le riforme e la trasformazione che il Giappone ha attraversato durante il periodo Meiji. Durante il periodo Meiji potenze come l'Europa e gli Stati Uniti aiutarono a trasformare il Giappone a realizzare il necessario cambiamento. Alcuni leader si recarono all'estero e usarono la conoscenza e gli scritti degli altri governi per contribuire a formare un governo capace ed influente all'interno della nazione giapponese che consentisse di avviare la Rivoluzione industriale anchje in Giappone . La rapida industrializzazione e modernizzazione del Giappone consentì un massiccio aumento della produzione industriale e e delle infrastrutture. Il Giappone costruì industrie come cantieri navali, fonderie di ferro e filature, che furono poi vendute a imprenditori ben collegati tra loro. Di conseguenza, le società giapponesi  divennero consumatori della tecnologia occidentale e la applicarono per produrre articoli che sarebbero stati venduti a basso costo nel mercato internazionale. Con questo, le zone industriali sono cresciute enormemente e c'è stata una massiccia migrazione verso i centri di industrializzazione dalle campagne. L'industrializzazione andò di pari passo con lo sviluppo di un sistema ferroviario nazionale e di comunicazioni moderne. Le modalità con cui si attivò sviluppo industriale del Giappone ci ricorda in qualche modo lo stesso fenomeno che oggi osserviamo in Cina.   

Quando gli Stati Uniti occuparono il Giappone, dopo la seconda guerra mondiale, e piegarono i giapponesi a riscrivere la loro costituzione in conformità ai loro interessi commerciali, eliminarono le Zaibatsu e fecero abolire le politiche governative giapponesi che perpetuavano la loro esistenza. La giustificazione logica degli americani nell’obbligare l’eliminazione delle Zaibatsu era dovuta alla loro natura monopolistica e antidemocratica: gli studi evidenziavano che le Zaibatsu ‘comprassero i politici’ in cambio di contratti, sfruttassero i poveri nei meccanismi di fissazione dei prezzi creando mercati di capitali disfunzionali, nel principale interesse di dare continuità alla loro esistenza.


Tuttavia, sebbene la Cultura Giapponese imponga di rispettare, quasi in ammirazione, il Vincitore, i giapponesi comunque non sono ‘fessi’ e, in un Giappone devastato dopo la seconda guerra mondiale, le aziende giapponesi quasi subito hanno iniziato a riorganizzarsi nelle ‘Keiretsu’, che si traduce in ‘lignaggio o linea di connessione’,  in sostanza  ‘raggruppamento di imprese’ strutturate lungo un modello di integrazione orizzontale e/o verticale.


Con le Zaibatsu, i maggiori gruppi industriali avevano le banche e le società commerciali quali membri più potenti di ciascuno dei cartelli industriali che si collocano in cima all’assetto dell’organigramma . Le banche e le società commerciali controllavano tutte le operazioni finanziarie e la distribuzione delle merci. Questi membri in cima all’organigramma erano in sostanza le famiglie fondatrici originarie di ogni Zaibatsu ed avevano il pieno controllo di tutte le operazioni. Oggi, il modello orizzontale di una Keiretsu vede ancora banche e società commerciali in cima all’organigramma che mantiene un controllo significativo sulla parte di Keiretsu di ciascuna società, con la sola differenza che le Famiglie sono state sostituite dagli Azionisti. Tuttavia, l’integrazione verticale sussiste ancora facendo ancora parte della più ampia struttura orizzontale delle attuali Keiretsu. Ad esempio, ciascuna delle sei case automobilistiche giapponesi appartiene ad uno dei sei maggiori Keiretsu, così come ognuna delle principali società di elettronica del Giappone.


Il Keiretsu orizzontale moderno

Un esempio tipico di un Keiretsu orizzontale giapponese è Mitsubishi. La Bank of Tokyo-Mitsubishi si trova in cima alla Keiretsu. Anche Mitsubishi Motors e Mitsubishi Trust and Banking fanno parte del gruppo principale, seguito dalla Meiji Mutual Life Insurance Company, che fornisce le assicurazioni a tutti i membri della Keiretsu. Mitsubishi Shoji è la società commerciale per il Keiretsu Mitsubishi. Il loro scopo è la rigorosa  commercializzazione e distribuzione delle loro merci in tutto il mondo. Possono cercare nuovi mercati per una società della loro Keiretsu, aiutare ad incorporare una nuova società nella Keiretsu in un’altra nazione e stipulare contratti con altre società in tutto il mondo con lo scopo di reperire e fornire materie prime alle industrie della Keiretsu. Possiamo notare che molte delle aziende all’interno di questo Keiretsu mantengono significamente ‘Mitsubishi’ come parte del loro brand.


Il Keiretsu verticale moderno

Le Keiretsu verticali sono un gruppo di società all’interno della Keiretsu orizzontale. Toyota è un altro significativo esempio. Il successo mondiale di Toyota (che ancora nel 2018 è il primo produttore mondiale nel settore auto) dipende proprio dal suo modello organizzativo, costituito  da fornitori e produttori di parti, impiegati ed operai per la produzione, immobili per le concessionarie, fornitori di acciaio, plastica ed elettronica. Tutte le società ausiliarie ed ancillari operano all’interno della Keiretsu verticale di Toyota ma sono membri anche membri della Keiretsu orizzontale più grande, anche se, naturalmente, si trovano  molto più in basso nella piramide dell’organigramma. Senza Toyota come compagnia di ancoraggio, tutte queste società non avrebbero scopo di esistere. Toyota ha assunto la sua funzione di membro principale della sua Keiretsu in seguito alla sua storia secolare e per il rapporto che aveva con i principali membri orizzontali che risale ai suoi primi anni del governo Meiji, una Zaibatsu primo esportatore di seta. L’attenzione che i giapponesi hanno nelle loro relazioni sociali e per le partecipazioni incrociate ha permesso alle Keiretsu di espandersi e perpetuarsi già da subito il termine della seconda guerra mondiale. Le Banche possedevano di regola una piccola percentuale delle azioni dei membri della loro Keiretsu e i membri della Keiretsu possedevano una parte delle azioni della Banca. Questo ha formato una relazione interconnessa tra finanza ed industria in Giappone, permettendo ai membri della Keiretsu di accedere più facilmente al credito, ma anche permettere alla banca di monitorare i prestiti, rafforzare i rapporti, monitorare i clienti e aiutare a risolvere i problemi che si possono creare tra le reti di fornitori. Questo modello limita la concorrenza all’interno della Keiretsu ed impedisce, o limita,  l’acquisizione di società da parte di estranei alla Keiretsu. Il modello spiega anche il ‘senso di appartenenza’ che dimostrano i lavoratori nei confronti delle loro Aziende e il ‘senso di responsabilità’ che il consiglio di amministrazione ha nei confronti di tutta la Keiretsu, tutte le aziende coinvolte devono garantire la sostenibilità del business all’interno della Keiretsu.


I Pro del modello Keiretsu

I pro di un modello Keirtetsu sono diversi, ad esempio si riporta la riduzione dei costi dovuta al rapporto con le imprese intra-keirestsu, che aumenta l’efficienza all’interno della catena di approvvigionamento:  il concetto di just-in-time, così necessario per mantenere il vantaggio competitivo nei mercati moderni, è stato definito ed applicato inizialmente proprio nei Sistemi Keiretsu. Altro fattore significativo di efficienza è il fattore condivisione delle informazioni all’interno della Keiretsu. Le informazioni sono condivise in modo efficace ed efficiente tra Clienti, Fornitori e Dipendenti: ciò comporta decisioni di investimento più rapide e fornitori, dipendenti e clienti che conoscono le finalità e gli obiettivi di tali investimenti. Tuttavia per la prima volta nella recente storia giapponese, alcune Keiretsu giapponesi sono state coinvolte nella loro prima crisi, che ha provocato un allentamento forzato degli standard tradizionali. Ciò è dovuto a Globalizzazione e ai salti tecnologici che potrebbero costringere le aziende giapponesi ad aprirsi alla concorrenza identificando nuovi clienti, aumentando l’efficienza degli ordini e ricercando nuovi mercati. Si apre dunque una domanda: le Keiretsu si evolveranno in qualcos’altro, come le Zaibatsu si sono trasformate nelle Keiretsu?

Il modello Keiretsu è probabilmente il modello organizzativo che più si avvicina al modello Olonico che ho trattato in alcuni miei post in precedenza, e che mi ha ispirato nella costruzione della mia organizzazione. Anche se a prima vista dalla lettura qui sopra non sembrerebbe, come in un Sistema Olonico l’aggregazione tra i membri all’interno del Sistema Keiretsu non esiste in virtù di legami giuridici o finanziari, ma si sviluppa per legami di natura sociale ed imprenditoriale. La differenza con questo tipo di aggregazione tra imprese si può tuttavia rintracciare nella non flessibilità delle gerarchie al suo interno, a differenza delle olarchie del Sistema Olonico infatti i ruoli gerarchici all’interno delle Keiretsu sono predefiniti e non mutano rapidamente.


“La forza del Sistema Olonico risiede dunque nel concetto di olarchia che permette la costruzione di sistemi estremamente complessi che sono nondimeno efficienti delle Keiretsu, nell’uso di risorse, altamente resilienti ai disturbi (sia interni che esterni) ed adattabili ai cambiamenti nell’ambiente in sui si trovano. All’interno dell’olarchia, gli oloni possono dinamicamente creare e cambiare le gerarchie e partecipare a diverse gerarchie allo stesso tempo; questo rende il sistema olonico un modello altamente performante in ambienti turbolenti come quelli dei mercati odierni.”


 

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