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  • Vittorio A. Dublino

dall’INTELLIGENZA DISTRIBUITA all’INTELLIGENZA CONNETTIVA

La nuova frontiera dell’apprendimento é una efficace gestione della Conoscenza: i concetti che sono alla base delle Teorie sulla Connettività aprono la strada a nuove teorie dell’apprendimento e conseguentemente alla definizione di nuovi paradigmi della formazione e di gestione della conoscenza

Cos’è l’Intelligenza Distribuita?    “Nei sistemi sociali è la disponibilità, ovunque vi sia presenza umana, di competenze mobilitabili e valorizzabili in modo coordinato per dar vita ad una Intelligenza Collettiva. Nei sistemi tecnologici, è la distribuzione di funzioni e di capacità elaborative tra più dispositivi, connessi in rete, per svolgere compiti complessi

Per comprendere il fenomeno dobbiamo assumere propedeuticamente il concetto di ‘Connessionismo’ : un approccio teorico nel campo delle scienze cognitive che auspica di spiegare i fenomeni mentali usando le reti neurali artificiali.

Il ‘Connessionismo’ è il tema di ricerca interdisciplinare che studia i processi cognitivi (umani e animali) attraverso l’elaborazione di modelli astratti e, soprattutto, di programmi implementabili su calcolatori elettronici che, essendo dotati di una struttura analoga a quella delle reti neurali, sono in grado di simulare il funzionamento del sistema nervoso; la disciplina integra dunque elementi che afferiscono ai campi dell’Intelligenza Artificiale, le Neuroscienze, la Psicologia Cognitiva e la Filosofia della Mente.

La teoria del Connessionismo suggerisce che i fenomeni cognitivi possono essere spiegati sulla base di un insieme di principi generali attinenti l’elaborazione delle informazioni, noti come Parallel Distributed Processing (Rumelhart, Hinton e McClelland, 1986). Da un punto di vista metodologico, il connessionismo è un quadro per lo studio dei fenomeni cognitivi utilizzando le architetture di unità di elaborazione semplici, che sono interconnesse tramite connessioni ponderate.

Il Connessionismo considera la percezione, la memoria, l’apprendimento e tutti i fenomeni ritenuti peculiari del comportamento intelligente come attività di un ‘Sistema costituito da un insieme di unità elementari’ (organizzate a loro volta in unità più complesse e ordinate gerarchicamente a vari livelli), collegate tra loro da un grande numero di connessioni, le quali sono attivate simultaneamente nei processi di elaborazione e trattamento delle informazioni

Marvin Minsky teorizzò la ‘Concezione Distribuita dell’Intelligenza’ secondo cui un comportamento intelligente è il prodotto dell’interazione di un elevato numero di Agenti intelligenti, piuttosto che il risultato di un unico processo operante in modo globale”

 

“l’Intelligenza distribuita” prende anche il nome di “Intelligenza di Sciame” mutuando il concetto di auto-organizzazione osservato nelle scienze naturali (cioè i ‘comportamenti collettivi’ propri di alcune specie animali come le formiche o le api).

Gli organismi con ‘Intelligenza di Sciame’ sono caratterizzati dalla loro capacità di eseguire azioni come se fossero un tutto intero con un obiettivo comune da servire. Gli individui che cercano vantaggi e il desiderio di successo personale sono estranei all’intelligenza dello sciame.

Ispirandosi al concetto di intelligenza distribuita ed altri pensieri o teorie introdotti in passato da altri filosofi o scienziati (tra cui  il marchese de Condorcet, K. Marx,  Émile Durkheim, Douglas C. Engelbart) il filosofo francese Pierre Lèvy,  ha codificato il concetto di Intelligenza Collettiva. Il concetto di intelligenza collettiva può essere studiato come esempio particolare di manifestazione di comportamento emergente che ha luogo nei sistemi dinamici non lineari (come ad esempio gli stormi di uccelli, i sistemi frattali, o le colonie di api, che sono esempi in natura di Intelligenze collettive.

“l’Intelligenza Collettiva’ rappresenta l’estensione della nostra intelligenza come singoli individui che si realizza in uno spazio di soggetti collettivi non predeterminato, ma in continua costruzione mediante processi comunicativi a formare una ‘Mente Globale’

Assumendo per veri questi concetti ecco che Internet viene riconosciuto come lo strumento che è stato capace di attivare questa Mente Globale. E’ lo scienziato Derrick de Kerckhove, direttore del dipartimento Cultura & Tecnologia del programma McLuhan di Toronto, che ci introduce l’Intelligenza Connettiva.

“l’Intelligenza Connettiva della Rete è la comunicazione dinamica attraverso processi informali simili per certi versi ai rapporti interpersonali. La Connettività è questo: trovare dei metodi che facciano procedere insieme i pensieri in tempo reale, che facciano pensare più rapidamente in gruppo. La Tecnologia consente ormai scambi interpersonali in tempo reale e in tutti i campi: la connettività è una delle risorse più potenti del genere umano ed è una condizione oggi indispensabile per la crescita della produzione intellettuale umana

“Il Connettivismo non si basa solo sulla nozione di connessionismo mutuato dall’informatica, ma anche sul concetto che descrive il cosiddetto ‘apprendimento situato’, questo afferma che: “la Conoscenza non è un insieme di nozioni teoriche apprese, ma il frutto di un processo dinamico, cioè della partecipazione attiva di un soggetto all’interno di un contesto, data l’interazione con gli altri membri, e la situazione circostante. Pertanto la Conoscenza non si verifica solo nella mente degli individui,  piuttosto è sopra le menti individuali, è trans-individuale ed esiste all’interno e tra i gruppi. E’ da qui che prende meglio forma il concetto di ‘Intelligenza collettiva: che spiega come attraverso l’uso di tecnologie collaborative gli Individui possono svolgere un compito come se il gruppo fosse un singolo organismo,  piuttosto che essere scomposto tra agenti individuali.”

Questa nuova  visione qualifica  la ‘Conoscenza collettiva’ come una ‘Sapienza che caratterizza un gruppo di persone e che può essere maggiore della Conoscenza di ogni singolo individuo che lo compone’; inoltre, ‘la Conoscenza di gruppo (collettiva) non è Conoscenza simbolica, teorica o poetica poiché questa può essere definita come: “l’insieme di connessioni formate dall’azione o dall’esperienza dei membri del gruppo”, in sostanza è Conoscenza Pragmatica per cui la sua funzione fondamentale, attraverso lo ‘sviluppo connesso dell’intelligenza collettiva’, potremmo qualificarla come ‘strumentale’, cioè capace “di consentire una conoscenza obiettiva della Realtà al fine di realizzare un’efficace azione su di essa” 

Il principio fondamentale del successo di sistemi a Intelligenza Collettiva è l’Auto Organizzazione: “l’insieme di meccanismi dinamici nei quali compaiono strutture a livello globale, in seguito alle interazioni tra le componenti di livello inferiore.” Lo studio di questi fenomeni è alla base dell’attuale ricerca scientifica anche nel campo del “management delle nuove organizzazioni” come ad esempio i Sistemi Olonici.  

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